martedì 11 marzo 2008

Organizzazioni di significato

Ciao a tutti, nel mio delirio sperimentalista pensando di scoprire l'acqua calda mi sono venute in mente alcune cose che a me, personalmente, piacerebbe molto approfondire.
Il libro di Reda, la lezione di Dodet e la mia nuova curiosità per le organizzazioni di significato personale hanno solleticato il mio lato sperimentalista, e mi sono chiesto: data una così bella teoria che appare molto solida dal punto di vista clinico, perchè, se non ce ne sono già in giro, non esiste un test sul tali costrutti?
E così mi sono scervellato un poco (una grande fatica se due neuroni si devono scontrare in modo casuale) ed ho partorito questa idea: perchè non ce ne costruiamo uno? Perchè non lo testiamo, così da provare la teoria (che mi sembra molto solida)? Se esiste il Rorschach, perchè non deve esistere un Test cognitivo delle organizzazioni di significato personale?
Allora, sempre all'interno del mio delirio, pensavo a frasi che tentassero di individuare le modulazioni emotive caratteristiche delle diverse organizzazioni a cui i soggetti rispondessero sul modello delle scale Likert (1-7, assolutamente mi descrive/non mi descrive per nulla).
Tutto ciò, ritengo, andrebbe testato tanto su persone NON in terapia, quanto su persone in terapia, e poi, almeno nel secondo caso, il risultato dovrebbe essere confrontato col giudizio dato dal terapeuta.
Io penso, ma capisco che sia una idea dettata dalla mia ignoranza profonda, perciò invito tutti a correggermi, che, nonostante il fatto che il nostro stile nell'interfacciarci con il mondo esterno ed interno sia unico per ognuno di noi, esistano aree (diverse per ciascuno) nelle quali il nostro modo di conoscenza sia "dappico", "fobico", "depressivo" o "ossessivo". Cioè la nostra modulazione emotiva sia "area-specifica" a seconda del significato che noi abbiamo dato a quell'aspetto, a quella fetta di mondo. Forse è questa la base delle organizzazioni miste? Non saprei; ma sono tutte mie curiosità che ho voglia di condividere con voi, anche per avere dritte, idee, critiche e correzioni, per attivare, insomma, una discussione anche su questo tema.
Alla prossima lezione!

6 commenti:

Marco ha detto...

caro Francesco, la tua è un'ottima idea, ma ahimè c'è qualcuno prima di te che ci ha pensato. Ora so che lo stanno mettendo a punto, o forse è già stato ultimato,ma x non averne ancora parlato evidentemente non ha soddisfatto requisiti particolari. Ora me lo appunto e alla prox lezione chiederò lumi.

Francesco ha detto...

Grazie Marco per la rapidità. Se hai qualcosa di scritto tipo bozze di articoli o altro mi piacerebbe dargli un occhio per vedere dove, eventualmente, si possono modificare le cose! Sono molto incuriosito da tutto ciò!

Matteo ha detto...

Anche per me è argomento da approfondire. Prima di tutto perchè vorrei capire personalmente qual è la mia organizzazione di significato personale predominante... mi riconosco un po' in tutte!!!!!
Ma anche come strumento di lavoro, a mio avviso, potrebbe essere molto utile!

Anonimo ha detto...

Ciao! sono una tirocinante in psicologia. due settimane fa ho partecipato a una ricerca sull'empatia e le OSP. mi hanno somministrato il test trovado punteggi alti di fobico e dappico. Esiste ed è già stato validato. se lo trovo te lo invio

l.dorici ha detto...

grazie mille federica!
sei stata molto gentile a segnalarci questa cosa... se riuscissi a trovare questo test sarebbe davvero ottimo!
continua a leggere e a partecipare a iopensocognitivo!
ciao!

Anonimo ha detto...

Mi sa che questo Blog è un po’ abbandonato da mesi. Però un commento mi va di metterlo. Già ne ho messo un altro come Anonimo: considerando che io non sono un “tecnico” ma un “pazzo”, non mi sono andato a iscrivere. Così ora penso che mi darò un Nik: PAZZO IRRAZIONALISTA, vi piace?
E’ da anni che sono in terapia Cognitivo Postrazionalista e l’idea che un Test possa misurare il lavoro fin qui fatto mi appare la negazione della teoria stessa!!!
Poi voi parlate di queste cose in un modo che non mi fa pensare di avere a che fare con dei professionisti Postrazionalisti. O, almeno, sento un linguaggio molto diverso dall’approccio della mia psicoterapeuta. Sembrereste, almeno ai miei occhi, molto più Razionalisti!!!
Pensare a dei Test per valutare l’efficacia di una Teoria (addirittura convalidare una teoria psichiatrica!!! Mi sembra lo ha scritto Francesco…) mi sembra una forma di semplificazione che mal si adatta alla complessità della mente umana. Non so se sarebbe il caso di dire: “magari se ciò fosse possibile!”. Perché se fosse davvero possibile semplificare la mente umana a tal punto da capirci qualcosa con la somministrazione di test, allora, dopo sei anni di psicoterapia, io stesso sarei arrivato alla frutta!!! Cioè non dovrei avere più niente da capire di mè stesso: in sei anni volete che uno,a meno che sia completamente stupido, cosa certo frequente, non possa chiarire il suo funzionamento quando la sua mente (emotività + spiegazione che si dà delle proprie emozioni) è così “semplice” da poter essere ispezionata dall’esterno con dei test!!! Sapete che noia sarebbe il vivere da quel momento in poi?
La mia idea è che se i test, benché “confezionati”con tanta cura, fossero davvero capaci di comprendere un benché minimo aspetto della mente umana del soggetto esaminato… beh, allora voi non vi dovreste porre nemmeno il problema del funzionamento di una psicoterapia. Perché sono convinto che una qualsiasi psicoterapia non potrebbe che condurre al suicidio del paziente per eccesso di consapevolezza e conseguente noia/non senso nel vivere. Al paziente non resterebbe più niente da scoprire di sé stesso!!! Tanto sarebbe limitata la sua mente. Al paziente, in altri termini, non resterebbe che prendere atto che la consapevolezza raggiunta con la Crisi e elaborata con la psicoterapia altro non sarebbe che il suo capolinea per il Suicidio. E questo non sarebbe compatibile con il darsi un “senso” nel vivere, essenziale per rimanere in vita oltre la psicoterapia J. Infatti dopo una psicoterapia non è d’obbligo suicidarsi, per fortuna!!! Anzi, se è stata condotta bene, sarebbe cosa buona e giusta ri-organizzare, via via, dopo ogni crisi, quel significato personale (organizzazione del significato personale, appunto) così come intuito da Guidano. Un significato che, per fortuna, si rigenera, pur mantenendo la sua “piega”, continuamente in modo sempre più complesso, dimostrando, di fatto, che i Test non si possono adattare alla mente umana. PAZZO IRRAZIONALISTA