Un film di Darren Aronofsky. Con Hugh Jackman, Rachel Weisz, Ellen Burstyn, Stephen McHattie, Mark Margolis, Fernando Hernandez, Sean Patrick Thomas, Cliff Curtis, Donna Murphy, Ethan Suplee, Richard McMillan, Lorne Brass. Genere Drammatico, colore 96 minuti. - Produzione USA 2006. - Distribuzione 20th Century Fox
Thomas Creo è rispettivamente un conquistador, uno scienziato e un astronauta che vuole vincere la morte e salvare la donna che ama, Isabel: una scrittrice, una regina, un pensiero fatto albero di vita. Il viaggio epico di Thomas ha inizio nella Spagna del sedicesimo secolo, governata da Isabella e minacciata dal Grande Inquisitore, prosegue nello studio di un biologo del ventunesimo secolo e termina con un esploratore del futuro in viaggio verso Xibalba, una nebulosa lontana. Tre storie, un personaggio e un solo amore per tre periodi temporali che confluiranno davanti all'Albero della Vita, una pianta leggendaria la cui linfa dona a chi la beve la vita eterna. La ricerca dell'immortalità diventa una corsa contro il tempo per salvare il proprio amore. Ma è la morte l'unica via percorribile per ricongiungersi all'amata. Tutti vorremmo vivere per sempre ma nessuno ha più accesso diretto all'Albero della Vita, così facciamo i conti con la morte, la nostra e quella delle persone care.
Combinando la cultura Maya con quella biblica, Aronofsky crea un mondo nuovo, che risulta familiare perché risponde a esigenze conoscitive e classificatorie presenti a tutte le società. Modelli archetipici noti e miti di creazione e di fondazione della realtà condivisi, che soddisfano il bisogno di cercare spiegazioni e di darsi ragione sul bisogno di infinità ed eternità.
In tempi in cui si è persa familiarità con la morte, il regista statunitense ne affronta il mistero in un'opera controversa, sospesa e confusa tra fantasy e metafisica.
(citato da http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=44582)
A me questo film è piaciuto parecchio, anche se a volte rischia di diventare un po' troppo new age.
Il regista ha scelto di parlare di amore e morte utilizzando l'archetipo dell'albero della vita e il risultato è ottimo.
Questo è il terzo film di Aronofsky e anche le sue opere precedenti, come questa, trattavano temi filosofico religiosi, e sfruttavano un uso piuttosto innovativo delle riprese.
Pi greco – Il teorema del delirio, che parla di cabala e della ricerca di un matematico del numero che rappresenterebbe Dio.
Requiem for a dream, che parla di dipendenza, con un occhio molto crudo ma mai cinico o polemico.
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